Ricomincia cosi' la pioggia di denunce calunniose, inoltrate
a Roma ed alla Curia Generalizia dei Cappuccini, tutte rivolte a denigrare
gli attuali amministratori dell' Opera, qualificandoli incapaci, profittatori,
chiusi in caste tendenti a conservare posizioni di privilegio. conseguentemente,
ecco ricominciare per gli accertamenti del caso da parte degli Organi competenti,
l' invio di nuovi " Visitatori ".
Una " Visita Apostolica " e' disposta dal Sant' Uffizio e viene affidata
al benedettino Giovanni Caronti ed ad un commissario del Sant' Uffizio,
Giovanni Pepe, che la compiono negli ultimi giorni del Dicembre 1951. Una
seconda " Visita " viene ordinata dalla curia generalizia ed effettuata,
nel Gennaio 1952, dal cappuccino Angelo da Genova.
Le denunce sono velenose e le " Visite " cominciano a divenire opprimenti
e recano tanto dolore al Padre. Ne parla anche Padre Agostino nel suo Diario:
" La guerra di Satana, per mezzo di persone delinquenti non cessa, anzi
si fa piu' acuta e subdola..... Ma il Padre va avanti nel nome di Dio...mentre
il Suo animo e' amareggiato " ( Luglio/Settembre 1952 ).
In tanti cercano di rapinare l' Opera del Padre , ma lo sforzo piu' consistente
e' compiuto da un ristretto gruppo di padri cappuccini. Costoro, in sordina
ed all' insaputa dei confratelli, tentano di dirottare nelle loro mani i
danari destinati all' Opera, sostenendo che Padre Pio e' cappuccino e, quindi,
la sua Opera e' " cappuccina "; ma non dicono che l' effettiva destinazione
del danaro da loro inseguito e' tutt' altro che "cappuccinna " . Infatti
in quel tempo sta prendendo piede in Italia, un clamoroso scandalo finanziario,
che diverra' famoso con l' appellativo di affare Giuffre' e che inizialmente
trova accoglienza e sviluppo proprio in seno all' Ordine cappuccino per
interessamento di pochi frati avidi di danaro.
Il Giuffre' e' un ex banchiere, poi conosciuto come il " finanziere di Dio
", che ha scoperto un metodo infallibile per moltiplicare il danaro. A chi
gli consegna una somma da amministrare, lui la restituisce a breve termine
con altissimi interessi.
Molti frati, incuranti del voto di poverta', adescati da questa trappola,
corrono subito a detra ed a sinistra cercando affannosamente soldi in prestito
per affidarli al miracoloso banchiere,sperando in un rapido arricchimento.
Prestiti da amici e persone che hanno stima di loro ne trovano, ma le somme
a cui essi aspirano sono molto ma molto piu' rilevanti. Ed e' questo il
motivo per cui essi rivolgono il loro avido sguardo la' dove si riversano
i soldi della carita', cioe' l' Opera di Padre Pio.